marzo 2017

Swim or sink… Nuota o affonda.

di Erika Scialla, personal trainer professionista, docente di Pilates e atleta agonista, attaccante della squadra Nuoto Club Milano (serie A1).

La pallanuoto

La pallanuoto è uno sport di squadra nato nel XIX secolo in Gran Bretagna che vede due squadre scontrarsi tra di loro con l’obiettivo di buttare la palla nella porta avversaria. Al termine dei 4 tempi di gioco, la squadra che realizza il miglior punteggio porta a casa la vittoria.

Si tratta di uno sport tra i più impegnativi a livello fisico. I pallanuotisti devono essere ottimi nuotatori, dotati di grande potenza e resistenza.

Giocatori, campo gara e durata

Ogni squadra è composta da 13 giocatori, ma in campo ne scendono 7 per volta (6 di movimento e 1 portiere) e possono essere sostituiti durante l’incontro per un numero illimitato di volte. Ogni giocatore può commettere massimo tre falli gravi; al terzo viene espulso definitivamente.

La larghezza del campo deve essere di almeno 10m fino ad un massimo di 20m. La profondità dell’acqua deve essere di 2m. Le linee che indicano l’area di gioco sono segnate generalmente da birilli su ciascuno dei due lati maggiori del perimetro.

Il campo di gara varia a seconda della categoria maschile o femminile: durante una partita di pallanuoto femminile, la distanza tra le linee di porta è di 25m, mentre durante un incontro maschile la distanza deve essere di 30m.

Ogni giocatore indossa una cuffia particolare chiamata calotta. Su ognuna di essa viene segnato il numero che contraddistingue il giocatore.
Ogni partita dura 32 minuti di gioco effettivo (4 tempi da 8 minuti). Ogni squadra ha a disposizione un time out per ogni tempo.

Capacità fisiche e allenamento

Si tratta di uno sport in cui l’atleta, oltre alla capacità di resistenza allo sforzo in acqua, deve affrontare dinamiche esplosive, contatti e scontri fisici. Non meno rilevante è anche la capacità di coordinazione, richiesta dai continui cambi di direzione, stili e gesti atletici e tecnici.

Durante una partita si alternano momenti di gioco aerobici e momenti anaerobici di tipo alattacido. È richiesta una serie di sforzi intermittenti come accelerazioni, sprint brevi, sprint lunghi, cambi di direzione, cambi di velocità, lanci, tiri, brevi pause attive o passive ecc.

È corretto ritenere che la pallanuoto è uno sport tra i più impegnativi a livello metabolico, neuromuscolare e psicologico.

Una disciplina così impegnativa e complessa non può essere allenata semplicemente nuotando ad una velocità costante senza cambi di direzione e senza alcun contatto fisico con l’avversario.
È molto importante rendere l’allenamento il più possibile simile ad una partita, ricreando tutte le condizioni di gioco a livello tecnico, tattico, fisico e psicologico: questo permette di migliorare la prestazione dell’atleta e più in generale quello della squadra.

La preparazione fisica assume un ruolo fondamentale per il pallanuotista, tale da essere condizione indispensabile per il suo sviluppo tecnico-tattico.

Di conseguenza, chi non possiede buone capacità fisiche (forza, flessibilità, mobilità e resistenza) farà fatica ad eseguire efficacemente i gesti specifici durante una prestazione. Per questa ragione, la pallanuoto, soprattutto ad alti livelli, richiede enorme dedizione e costanza negli allenamenti.

La forza di volontà e la determinazione sono fattori indispensabili per raggiungere un buon livello di preparazione.

Le sedute di allenamento possono variare di settimana in settimana, in base alla specifica gara da preparare e al singolo giocatore. Anche eventuali modifiche del regolamento, possono modificare in modo sostanziale l’allenamento (ad esempio la modifica della durata dell’azione avvenuta nel 2005).

In linea generale, durante gli allenamenti settimanali è necessario alternare sedute di resistenza, di soglia anaerobica, di vo2 max, di resistenza al lattato e di velocità.
Anche la core stability è una componente fondamentale per il pallanuotista necessaria a raggiungere una maggiore performance nei cambi di direzione, negli spostamenti in verticale, nei salti e soprattutto nel tiro.  In quanto uno sport di contatto, l’attivazione ed il rinforzo del core possono prevenire eventuali infortuni, in particolare a livello della schiena e degli arti inferiori.

Negli ultimi anni in Italia tanti giovani si sono avvicinati a questa disciplina fino ad ora poco
conosciuta e soprattutto poco praticata.

Molto del merito del nuovo interesse per la pallanuoto va attribuito agli ultimi successi della Nazionale sia femminile che maschile, tra cui la medaglia d’argento del Setterosa e la medaglia di bronzo del Settebello ai giochi olimpici di Rio 2016: l’Italia è stata l’unica nazione a salire sul podio sia con la squadra femminile che con quella maschile.

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1 commento

Ottimo articolo. . .
Chiaro e completo …
Professionalità: il TOP

Teresa, 9 marzo 2017 alle 23:46 Rispondi

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