ottobre 2015

Proteine in polvere

di Massimiliano De Paola, Dottore in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, PhD

Proteine

L’esercizio intenso può danneggiare le proteine contrattili e può alterare le funzioni muscolari.

In queste condizioni i livelli di sintesi e degradazione proteica sono aumentati, ma in assenza di un adeguato apporto nutrizionale, i livelli di degradazione proteica superano quelli di sintesi, generando un bilancio proteico netto negativo.

Il consumo di supplementi proteici durante il recupero post-esercizio promuove l’anabolismo dei muscoli scheletrici stimolando una maggiore sintesi proteica.

Il consumo di supplementi proteici durante il recupero post-esercizio promuove l’anabolismo dei muscoli scheletrici stimolando una maggiore sintesi proteica1,2.

Esistono tre tipologie di proteine in polvere che possono essere reperite in commercio.

Sono le proteine ricavate da latte, uova e soia.

Proteine del siero del latte

Il latte è considerata la migliore fonte alimentare da cui ottenere le polveri proteiche, le quali hanno una composizione amminoacidica vicina a quella delle proteine umane e quindi un elevato valore biologico3,4.

Un maggiore consumo di proteine di origine animale è in grado di aumentare i livelli circolanti e cerebrali di glutatione, un potente antiossidante, e stimolare la produzione di IGF1, importante fattore di crescita5,6.

Questo tipo di proteine è prodotto dal siero del latte attraverso ultrafiltrazione, microfiltrazione o scambio ionico. Attraverso questi ultimi due processi è possibile ottenere un prodotto ad elevato contenuto proteico (superiore al 90%).

A seconda dei trattamenti e delle lavorazioni cui sono sottoposte, esistono in commercio diverse tipologie di polveri proteiche, che mantengono alcune delle proprietà originarie:

  • Da siero concentrato: contengono bassi livelli di grassi e alti livelli di carboidrati e composti bioattivi.
  • Da siero isolato: sono successivamente trattate per rimuovere il grasso e il lattosio. Hanno un’alta percentuale di proteine, generalmente superiore al 90%.
  • Da siero idrolizzato: proteine del siero già sottoposto a idrolisi parziale, un processo necessario per il corpo per assorbire la proteina. Questo tipo di proteine risulta altamente digeribile.
  • Delattosate: sono prive di lattosio e risultano utili per chi è intollerante ai latticini. Anche chi non ha problemi con il latte, spesso, le trova più digeribili rispetto alle proteine in polvere tradizionali.

L’assunzione delle proteine del siero del latte è consigliata preferibilmente la mattina a colazione (in realtà non ci sono studi che sostengono questo) e dopo un allenamento con sovraccarichi, meglio se nella mezz’ora immediatamente successiva, per sfruttarne l’elevata velocità di assorbimento ovvero la loro più importante caratteristica7.

Le proteine del siero del latte hanno un elevato valore biologico e una elevata velocità di assorbimento.

Caseine

La caseina è la più abbondante proteina derivata dal latte vaccino. È largamente utilizzata per il suo potere anticatabolico, in quanto viene assorbita lentamente dall’organismo, fornendo così un costante rifornimento di aminoacidi di qualità. Le caseine hanno un valore biologico più basso (<80) rispetto alle proteine del siero del latte.

Le caseine sono caratterizzate da una velocità di assorbimento molto bassa.

L’assunzione della caseina deve avvenire preferibilmente tra un pasto e l’altro o prima di coricarsi, in modo da stimolare la sintesi proteica e ottimizzare il supporto aminoacidico. Viene spesso assunta insieme al siero di latte per ottenere una velocità di rilascio di aminoacidi intermedia8.

Proteine dell'uovo

Una polvere proteica di qualità, con un alto valore biologico (100), è quella ottenuta dall’uovo.

Ricca di aminoacidi essenziali, tuttavia è poco reperibile sul mercato. Rispetto alle proteine del siero del latte, infatti, quelle dell’uovo hanno una velocità di assimilazione più lenta e un gusto e un odore meno neutro.

Il momento migliore per assumerle è tra un pasto e l’altro. Le persone intolleranti al lattosio possono assumere integratori di proteine dell’uovo come alternativa al latte, o agli integratori a base di proteine del siero del latte o della caseina.

Proteine della soia

Le proteine della soia sono ricavate dai semi della soia, caratterizzati da un elevato contenuto proteico (40% circa del peso a secco), grassi polinsaturi e glicosidi.

In base al grado di raffinazione si ottengono proteine della soia concentrate o isolate.

Le proteine della soia concentrate hanno un contenuto proteico pari a circa il 70%, contengono fibre e una parte di glicidi.

Le proteine della soia isolate hanno invece un contenuto proteico più elevato (90% circa) grazie alla particolare lavorazione a scambio ionico e microfiltrazione. I glicidi e i lipidi sono quasi del tutto assenti.

Questa particolare lavorazione conferisce alle proteine della soia isolate tutte le caratteristiche di una fonte proteica di qualità, caratterizzata da un alto valore biologico e un’ottima velocità di assorbimento.

Le proteine isolate della soia sono un’ottima fonte proteica.

Un aspetto che spesso ha influenzato l’utilizzo di integratori di soia è rappresentato dal fatto che questa contiene fitoestrogeni, sostanze che hanno la stessa attività biologica degli estrogeni. È stato tuttavia scientificamente dimostrato che l’integrazione con le proteine della soia non altera i livelli di testosterone o di estradiolo9.

È bene tenere in considerazione che gran parte delle preparazioni a base di soia in commercio proviene da materie prime geneticamente modificate (per abbassare i costi di produzione). Sebbene non esistano rischi dimostrati nell’assumere OGM, bisogna tener presente i potenziali rischi dovuti ai processi di produzione di tali sostanze, nonché l’assenza ad oggi di studi di tossicità a lungo termine.

L’assunzione di integratori proteici di soia deve avvenire secondo le stesse modalità delle proteine del siero di latte, in quanto la cinetica di assorbimento è simile.

 


1

Lunn, W.R., et al., Chocolate milk and endurance exercise recovery: protein balance, glycogen, and performance. Med Sci Sports Exerc, 2012. 44(4): p. 682-91.

2

Nelson, A.R., et al., A protein-leucine supplement increases branched-chain amino acid and nitrogen turnover but not performance. Med Sci Sports Exerc, 2012. 44(1): p. 57-68.

3

Battaglia, E. and D. Noè, Elementi di Fisiologia e Scienza dell’alimentazione, ed. M. Hill. 2008.

4

Cabras, P. and A. Martelli, Chimica degli alimenti, ed. Piccin. 2004, Padova.

5

Qin, L.Q., K. He, and J.Y. Xu, Milk consumption and circulating insulin-like growth factor-I level: a systematic literature review. Int J Food Sci Nutr, 2009. 60 Suppl 7: p. 330-40.

6

Wu, G., et al., Glutathione metabolism and its implications for health. J Nutr, 2004. 134(3): p. 489-92.

7

Lemon, P.W., J.M. Berardi, and E.E. Noreen, The role of protein and amino acid supplements in the athlete’s diet: does type or timing of ingestion matter? Curr Sports Med Rep, 2002. 1(4): p. 214-21.

8

Res, P.T., et al., Protein ingestion before sleep improves postexercise overnight recovery. Med Sci Sports Exerc, 2012. 44(8): p. 1560-9.

9

Kraemer, W.J., et al., The effects of soy and whey protein supplementation on acute hormonal reponses to resistance exercise in men. J Am Coll Nutr, 2013. 32(1): p. 66-74.

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