Fitoecdisteroidi

capsule di turkesterone

di Massimiliano De Paola, Dottore in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, PhD

fitoecdisteroidi (o più semplicemente ecdisteroidi) sono composti anabolici presenti in alcune specie vegetali e prodotti da alcune categorie di animali invertebrati (come vari tipi di insetti), nei quali controllano i processi di differenziamento cellulare, crescita e sviluppo, oltre che avere un ruolo nei processi riproduttivi1.

Il turkesterone e l’ecdisterone, in particolare, sono due dei principali fitoecdisteroidi presenti nell’Ajuga turkestanica, una pianta erbacea nativa dell’Asia centrale; essa è utilizzata nella medicina tradizionale cinese per i suoi effetti antinfiammatori, immunomodulatori, antipertensivi e ipoglicemizzanti, sebbene i suoi usi clinici e il suo profilo di tossicità non siano stati finora ben definiti2.

Proprio per le loro qualità ricostituenti, gli ecdisteroidi sono oggigiorno utilizzati in un crescente numero di supplementi dietetici etichettati come “agenti anabolici naturali”, che promettono di aumentare la forza e la massa muscolare, riducendo la fatica e migliorando il recupero durante gli allenamenti di resistenza.

I fitoecdisteroidi si trovano oggi in svariate tipologie di integratori in quanto considerati agenti anabolici naturali.

Il turkesterone

Il turkesterone, un principio attivo di origine naturale che sembra avere effetti anabolizzanti e contribuire quindi alla crescita muscolare.

In realtà, la letteratura in merito a questa specifica sostanza è ancora scarsa e i risultati dei pochi studi condotti, sia in passato che negli anni più recenti, non ci aiutano a determinare con assoluta certezza le conseguenze dei suoi effetti nell’uomo.

Gli effetti anabolizzanti del turkesterone sull’uomo non sono ancora stati studiati in modo approfondito.

Tuttavia, è altrettanto vero che gli ecdisteroidi, ossia la categoria di sostanze a cui il turkesterone appartiene, sono oggetto di ricerca da più di 40 anni, così che gli studi che li riguardano offrono un punto di riferimento per una valutazione e una riflessione più accurate sul loro utilizzo.

Studi e ricerche

Il turkesterone, a parte il nome evocativo che ricorda il testosterone, l’ormone anabolizzante per eccellenza, è in realtà stato studiato molto poco nell’uomo.

I suoi effetti sono stati riscontrati finora solo su modelli cellulari e animali sperimentali: alcune ricerche, ad esempio, hanno mostrato come esso sia in grado di aumentare la capacità di adattamento dei topi in condizioni di stress, ottimizzando i livelli di cortisolo e andando quindi a supportare indirettamente l’anabolismo cellulare3.

Uno studio del 2000 ha inoltre evidenziato capacità anabolizzanti del turkesterone anche superiori a un noto steroide (il metandrostenolone, diffuso in commercio col nome di Dianabol), con un aumento netto della sintesi proteica nei topi4.

Questi dati, sebbene interessanti e da approfondire, mostrano però alcune limitazioni importanti per poter essere traslati all’uomo. Oltre a non essere stato testato direttamente negli esseri umani, un ulteriore ostacolo è rappresentato dal fatto che il turkesterone non raggiunge un livello di concentrazione efficace per l’uomo: gli estratti di ajuga turkestanica attualmente in commercio, infatti, ne contengono meno dell’1% (w/w), rendendo di fatto quasi ininfluente la presenza di tale composto nel corpo umano5.

Il turkesterone presente nei prodotti disponibili in commercio non raggiunge una concentrazione realmente efficace per l’uomo.

L’ecdisterone, di contro, è il più attivo fitoecdisteroide, conosciuto anche come il “segreto Russo”, in quanto si sospetta fosse usato dagli atleti olimpici fin dagli anni ’80. I suoi effetti positivi sulla forza e sulla massa muscolare durante esercizi di resistenza sono stati ampiamente studiati su modelli animali e sono state effettuate alcune ricerche anche nell’uomo.

Per quanto riguarda il meccanismo d’azione, l’ecdisterone promuove l’aumento di massa muscolare attraverso l’interazione con il recettore degli estrogeni beta (ERβ), che è responsabile della stimolazione delle vie anaboliche, dell’attivazione delle cellule satelliti e della modulazione delle risposte immunitarie6. È stato visto che non interagisce invece con i recettori androgenici, evitando così tutti gli effetti avversi tipici degli anabolizzanti classici6,7.

La sua capacità di stimolazione della sintesi proteica è stata dimostrata fin dagli anni ’60, mentre gli effetti anabolizzanti sono stati riassunti e discussi più recentemente da Bathori e colleghi8, i quali comunque auspicavano studi più approfonditi e stringenti sull’uomo, per avvalorare in maniera inequivocabile l’ipotesi che la sua assunzione possa incidere concretamente sull’ipertrofia.

A tale scopo, uno studio del 2019 ha coinvolto 46 giovani atleti, per studiare le conseguenze dell’uso di prodotti contenenti ecdisterone sulla massa muscolare e la prestazione fisica. I risultati sono stati notevoli: hanno infatti mostrato che l’ecdisterone (somministrato in 12mg per 10 settimane) è in grado di aumentare l’ipertrofia e la forza in soggetti sotto allenamento di resistenza9. È stato evidenziato anche un effetto significativo sulla performance sportiva (nei test di potenza e forza), tanto da spingere gli autori a suggerire di includere l’ecdisterone nella lista delle sostanze dopanti come “agenti anabolizzanti” in classe S1. In questo stesso studio, infine, non sono stati evidenziati segni di tossicità a carico di fegato e reni con il regime di somministrazione riportato sopra.

Un recente studio ha mostrato che l’ecdisterone sembra avere effetti positivi sullo sviluppo della massa muscolare e sulla prestazione fisica.

Le ricerche e gli studi svolti finora dimostrano quindi come l’ecdisterone sembri rappresentare un’alternativa promettente ed efficace, rispetto agli anabolizzanti classici, per favorire la crescita muscolare in combinazione con esercizi di resistenza, grazie anche all’apparente mancanza di effetti avversi e collaterali.

Per quanto riguarda il turkesterone, invece, nonostante sia tuttora commercializzato come integratore a sostegno dell’aumento di massa muscolare, il suo utilizzo nell’uomo non può ancora essere definito con sicurezza e presenta quindi importanti limitazioni, a causa della mancanza di studi specifici e di problemi di sottodosaggio nei prodotti in commercio.

L’uso del turkesterone nell’uomo presenta importanti limitazioni, che rendono incerti i suoi effetti.

In conclusione, è bene quindi ribadire l’importanza di un uso consapevole di determinate sostanze: meglio essere cauti e attendere che la ricerca faccia il suo corso, prima di voler raggiungere i propri obiettivi prestativi affidandosi completamente a tali integratori, in quanto solo apparentemente efficaci e sicuri. Ad oggi, infatti, l’unico metodo valido che conosciamo per stimolare l’anabolismo  è l’allenamento contro resistenza, che, se correttamente eseguito, non solo è privo di effetti collaterali, ma produce anche tutta una serie di benefici secondari e terziari importantissimi nell’ottica del benessere psico-fisico.

Ad oggi, l’unico metodo valido e privo di controindicazioni per stimolare l’anabolismo è l’allenamento contro resistenza.


1

Dinan L, Bourne P, Whiting P, et al. Synthesis and biological activities of turkesterone 11alpha-acyl derivatives. J Insect Sci. 2003; 3:6.

2

Luan F, Han K, Li M, Zhang T, Liu D, Yu L & Lv H. Ethnomedicinal Uses, Phytochemistry, Pharmacology, and Toxicology of Species from the Genus Ajuga L.: A Systematic Review. The American Journal of Chinese Medicine, 2019, 47(05): 959–1003.

3

Shakhmurov GA, Syrov VN, Khushbaktova ZA. Immunomodulating and antistress activity of ecdysterone and turkesterone under immobilization-induced stress conditions in mice. Pharm Chem J, 2010, 44(1):7-9.

4

Syrov, VN. Comparative experimental investigation of the anabolic activity of phytoecdysteroids and steranabols. Pharmaceutical Chemistry Journal, 2000, 34(4):193-197.

5

Zubeldia JM, Hernández-Santana A, Jiménez-del-Rio M, Pérez-López V, Pérez Machín R, García-Castellano JM. In Vitro Characterization of the Efficacy and Safety Profile of a Proprietary Ajuga Turkestanica Extract, Chinese Medicine, 2012, 3(4):215-222.

6

Parr MK, Zhao P, Haupt O, Ngueu ST, Hengevoss J, Fritzemeier KH, Piechotta M, Schlörer N, Muhn P, Zheng WY, Xie MY, Diel P. Estrogen receptor beta is involved in skeletal muscle hypertrophy induced by the phytoecdysteroid ecdysterone. Mol Nutr Food Res, 2014, 58:1861-1872.

7

Velders M, Schleipen B, Fritzemeier KH, Zierau O, Diel P. Selective estrogen receptor-beta activation stimulates skeletal muscle growth and regeneration. FASEB Journal: Official Publication of the Federation of American Societies for Experimental Biology, 2012, 26(5):1909-1920.

8

Báthori M, Tóth N, Hunyadi A, Márki A, Zádor E. Phytoecdysteroids and anabolic-androgenic steroids structure and effects on humans. Curr Med Chem. 2008, 15(1):75-91.

9

Isenmann E, Ambrosio G, Joseph JF, Mazzarino M, de la Torre X, Zimmer P, Parr MK. Ecdysteroids as non-conventional anabolic agent: performance enhancement by ecdysterone supplementation in humans. Archives of Toxicology, 2019, 93(7):1807-1816.

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