Stimolatori del testosterone

di Massimiliano De Paola, Dottore in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, PhD

Sono composti solitamente da steroli vegetali o minerali come lo zinco e il magnesio.

Ad oggi non vi è nessun dato scientifico che confermi il presunto potenziale di questi integratori. Il solo fra questi che ha mostrato di favorire la produzione di androgeni risulta essere lo zinco in combinazione con il magnesio. L’alimento naturale che contiene la maggior quantità di zinco è l’ostrica.

Il vero precursore del testosterone è il colesterolo. È a partire da quest’ultimo, infatti, che vengono avviati i processi biochimici che portano alla produzione del testosterone.

Per stimolare la naturale produzione di testosterone, è quindi sufficiente introdurre, attraverso l’alimentazione, un’adeguata quantità di grassi.

I grassi di tipo saturo, hanno forte potenziale nel favorire la produzione di testosterone. Tuttavia, vanno assunti con moderazione per evitare ripercussioni sull’apparato cardiovascolare.

Esistono in commercio molti integratori proposti come stimolanti di testosterone, che contengono un fitoestratto chiamato Tribulus Terrestris.

Il Tribulus Terrestris, noto da molto tempo nella medicina Ayurvedica orientale come presunto rimedio contro l’impotenza e le disfunzioni erettili, ha suscitato molto interesse nel mondo del fitness.

Nell’uomo, tuttavia, un estratto di Tribulus Terrestris usato da solo non ha dato evidenze di effetti androgenici o di migliormaneto nelle performance sportive.

Alcuni studi riportano un effetto di aumento dei livelli di testosterone solo se assunto in combinazione con altri componenti non ben identificati. Inoltre, gli studi tossicologici sono stati effettuati solo su animali da laboratorio.¹

Sulla base di questi dati, l’utilizzo di integratori a base di Tribulus Terrestris è attualmente sconsigliabile.