Carnitina
di Massimiliano De Paola, Dottore in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, PhD
La carnitina è un aminoacido trasportatore che aiuta a veicolare gli acidi grassi ai mitocondri, dove vengono ossidati come fonte energetica.
La carnitina favorisce l’ossidazione dei grassi come fonte energetica.
Favorisce quindi il metabolismo dei grassi, con conseguente liberazione di energia (sotto forma di ATP)1.
Il contenuto di carnitina nei muscoli può essere ridotto da diverse condizioni patologiche o fisiologiche.
Uno dei meccanismi che riducono i livelli muscolari di carnitina è la redistribuzione ad acetil-carnitina che avviene durante l’esercizio ad alta intensità. Questo effetto di riduzione dei livelli di carnitina porta ad ipotizzare che la supplementazione di tale aminoacido può normalizzare il contenuto di carnitina a livello muscolare.
Mentre una terapia con supplementazione di carnitina si è rivelata efficace in alcune patologie metaboliche ereditarie e in altre condizioni patologiche (quali ad esempio le malattie renali terminali)2, i dati ottenuti da diversi trial clinici non portano evidenze consistenti di efficacia nel miglioramento di performance fisiche in soggetti sani3.
Modalità d’assunzione
La quantità di carnitina assunta attraverso l’introduzione di cibi animali è normalmente sufficiente, tuttavia, lo sportivo spesso ne risulta carente, un’integrazione può risultare necessaria per migliorare l’efficienza del metabolismo dei grassi.
La sua assunzione deve essere frazionata durante la prima parte della giornata, la dose totale giornaliera consigliata dal Ministero della Salute è di 1000 mg4.
Rasmussen, U.F. and H.N. Rasmussen, Human skeletal muscle mitochondrial capacity. Acta Physiol Scand, 2000. 168(4): p. 473-80.
Kerner, J. and C. Hoppel, Genetic disorders of carnitine metabolism and their nutritional management. Annu Rev Nutr, 1998. 18: p. 179-206.
Brass, E.P., Supplemental carnitine and exercise. Am J Clin Nutr, 2000. 72(2 Suppl): p. 618S-23S.
Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it